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Comune di Sciacca

Dopo Messina e Ferrara in arrivo a Sciacca almeno altri 4 candidati a sindaco

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Ormai la corsa è partita e nell’arco di qualche settimana si attende la discesa in campo a Sciacca di almeno altri quattro candidati a sindaco in aggiunta ad Ignazio Messina e Michele Ferrara.

Dall’area di centrodestra sono attese almeno due proposte. Calogero Bono di Fratelli d’Italia è sempre tra i possibili candidati, ma sembra difficile un accordo che metta insieme, attorno alla sua candidatura, tutte le anime della coalizione. Da una parte c’è Forza Italia con Mario Turturici e dall’altra Fabrizio Di Paola, spiazzato dalle scelte forziste, ma che potrebbe optare per una candidatura civica. Da quest’area potrebbero uscire comunque due candidature.

Fabio Termine ormai da anni studia da sindaco. Cinque anni fa rifiutando di fare il presidente del consiglio comunale su indicazione dell’interno consiglio comunale ha rinunciato a diventare il perno della politica saccense, ma adesso ritenta con la candidatura a sindaco sperando di essere più fortunato. Potrebbe allearsi con quel che resta dei Cinque Stelle.

La componente Sciacca 20/22 di Bellanca, Mandracchia e Settecasi al momento resta a guardare. Potrebbe stringere alleanze con tutti, guarda a un progetto civico, ma certo alcune ipotesi vanno scartate. Con il Pd fedele a Francesca Valenti non potrebbero mai andare così come è da escludere un’alleanza con una coalizione che comprenda Nuccio Cusumano dopo la rottura con Bellanca o Fabrizio Di Paola che con Paolo Mandracchia non aveva certo rapporti idilliaci.

Scontato l’annuncio tra qualche settimana di Francesca Valenti di non volersi più candidare a sindaco e così il Pd di Michele Catanzaro dovrà cercare un candidato disposto a sacrificarsi con pochi margini per alleanze. Insomma, qualcuno disposto a gettare il cuore oltre l’ostacolo.

Matteo Mangiacavallo avrebbe la possibilità di fare il candidato di riferimento di Nello Musumeci, ma dopo le vicende riguardanti le Terme di Sciacca con le difficoltà per la città ad avere un dialogo con il governo regionale e le incertezze, ancora oggi, sugli aiuti da Palermo per sistemare la città dopo l’alluvione di quasi tre mesi fa, a Sciacca non tira il vento del consenso per il governatore. C’è poi la componente Lega che deve inserirsi.

Ritornando a Messina e Ferrara, hanno aperto la corsa, ma non è detto che ci sia la fila per allargare il sostegno a questi candidati.

Ad oggi la prospettiva è di sei o sette candidature. Magari qualcuna si perderà per strada, ma certo non si prevedono due o tre candidati a sindaco.

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