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Teatro, “Silenzio, parla u Mutu”: risate e doppisensi

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All’interno di un baglio dove un’antica chiesetta abbandonata e la casa del pastore Bastiano sorgono a pochi metri una dall’altra, si svolge la commedia in dialetto, in due atti, portata anche ieri sera, dopo la prima di venerdì, in scena dalla compagnia teatrale “Scialò”. La vita del pastore che odia le comodità e rifugge dalla tecnologia, è animata dalla presenza di sua moglie Mela e la figlia Giusy. Ma a sconvolgere la vita del rozzo Bastiano, basta già la sua vicina di casa e a quest’ultima si aggiungerà poi l’arrivo improvviso di un nuovo prete e di una suora. Ma a rovesciare il corso delle cose, ci penserà colui che fin dalla nascita è ritenuto da tutti incapace di parlare.

L’opera è stata scritta da Tonino Genuardi che ha anche diretto i dodici attori in scena, nelle tre serate previste all’Arena Giardino della Badia Grande.

All’associazione “Scialò”, sodalizio recentemente costituito dopo l’esperienza positiva dello scorso anno con “La bugia dello Zio Nicola”, va il merito di aver offerto al pubblico saccense l’opportunità di poter tornare ad assistere ad uno spettacolo teatrale. Rassegne teatrali, grandi assenti dall’Estate saccense, un tempo invece fulcro più vivace delle manifestazioni estive.

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