L’esercito russo nella notte e con le prime luci dell’alba ha bombardato senza sosta le principali città ucraine tra cui la capitale Kiev. I bombardamenti hanno raggiunto anche un centro residenziale tanto da indurre il sindaco a imporre un coprifuoco dalle 20 di questa sera. La situazione dal punto di vista umanitario si fa sempre più tragica. Si tratta della più grande crisi umanitaria avvenuta in pochissimo tempo. Soli venti giorni di conflitto hanno portato 2,5 cittadini ad attraversare i conflitti. Il sindaco della capitale ha invitato Papa Francesco a recarsi a Kiev per sostenere i cittadini dal punto di vista spirituale.
Una fuga dalle città ucraine non molto facile dato il fallimento dei corridoi umanitari. Pochi hanno funzionato a causa della violazione del cessate il fuoco da parte della Russia. Neanche il quarto giro di negoziati ha prodotto molti risultati. Le due parti continuano a restare ferme sulle loro posizioni. L’Ucraina non ha intenzione di arrendersi e la Russia non si allontana dalle condizioni basi per un cessate il fuoco.
La reazione di Putin alle sanzioni dell’Occidente
L’Ucraina è devastata ma la Russia, nonostante la propaganda di Putin, è un paese che rischia l’insolvenza. Sul filo del crollo la Russia sta per andare in default a causa delle dure sanzioni imposte dall’Occidente. In risposta a queste sanzioni però Putin ha limitato l’export del grano e del mais e interrotto il flusso di gas in uno dei gasdotto che forniscono l’Occidente. Il percorso verso occidente del gasdotto Yamal-Europa è fermo. Questa deriva sul piano economico del conflitto tra Russia e Ucraina rischia di generare una grave crisi a livello globale. I prezzi del carburante e del gas stanno provocando proteste con il rischio di blocco commerciale.
Il ruolo chiave della Cina
Dal punto di vista diplomatico a svolgere un ruolo chiave ora sono Stati Uniti e Cina. Le due più grandi economie mondiali si sono incontrate ieri a Roma. Il segretario di Stato Sullivan con il suo omologo cinese hanno discusso per trovare una soluzione diplomatica e porre fine al conflitto. La Cina che fino ad ora non si era esposta non condannando la Russia in nome dell’amicizia senza limiti con Putin. Xi Jinping però ha condannato la guerra e ha difeso l’autodeterminazione territoriale, una nota positiva per una svolta in questo conflitto.
La Cina ha tenuto un atteggiamento abbastanza ambiguo senza schierarsi né condannare. Ma ora che il conflitto si sta inasprendo sempre di più e sta portando conseguenze economiche tragiche, forse la Cina potrebbe prendere posizione e collaborare con l’Occidente a livello diplomatico per far mettere fine a questo conflitto alla Russia. Gli Stati Uniti però temono che la Cina possa fare un doppio gioco anche perché la Russia ha chiesto aiuto militare alla repubblica popolare e ora per far fronte all’imminente insolvenza sta ricorrendo alle sue riserve di yuan.