Nella notte è stata attaccata anche Odessa che si è ritrovata sotto una pioggia di missili. La città portuale dell’Ucraina rientra nel disegno di Putin. Odessa è la terza città più importante fondamentale per l’economia del paese. Da Odessa parte attraverso il Mar Nero la maggior parte dell’export ucraino. Si tratta di un punto strategico per i piani del Cremlino sia perché ha lo sbocco sul Mar Nero e sia perché si trova a sud.
Se Putin dovesse riuscire a conquistarla potrebbe collegare la regione orientale del Donbass con la regione filorussa della Transnistria governata da separatisti autoproclamatasi indipendente dalla Moldavia. Su questo progetto si basano le accuse di Kiev che nei giorni scorsi aveva registrato una mobilitazione nella regione moldava. I separatisti potrebbero appoggiare l’esercito russo attaccando Odessa da ovest mentre i russi sono impegnati sul fronte orientale.
Oggi a Odessa è stato colpito un deposito di carburante e una raffineria, colpendo Odessa l’esercito russo colpisce anche la fucina bellica dell’Ucraina. Una eventuale caduta di Odessa rischierebbe di piegare economicamente il paese offeso.
A Odessa si preparano alla resistenza
Memori della resistenza eroica delle grandi città come Kiev o Mariupol, città martire del conflitto, i cittadini dall’inizio dell’invasione si sono preparati al peggio. Essendo una città strategica, Odessa ha sempre temuto un possibile attacco. I cittadini non si arrendono e si stanno preparando a difendere la città. Più di 3000 civili dall’inizio del conflitto hanno iniziato a seguire un corso per imbracciare il fucile e tenersi pronti in caso di guerra. Ad insegnare loro come si fa un istruttore di tiro. “Un civile può trovarsi in qualsiasi momento un’arma tra le mani . Tutti devono essere in grado di saper utilizzare un fucile in sicurezza e in maniera opportuna contro il nemico, senza rischiare che vengano colpite le persone amiche” spiega.
Uomini fuori età per l’esercito e donne di qualsiasi tipo di professione imparano a tenere imbracciato un fucile e a sparare per difendersi dall’attacco russo. Alcuni non hanno intenzione di partecipare alla guerra ma vogliono semplicemente difendere la propria famiglia. Il 30% degli allievi sono donne e più della metà continuano il corso per arruolarsi alle unità di combattimento territoriali.