La tanto attesa e tanto temuta data del 9 maggio è arrivata e passata senza provocare alcuna escalation. Molti temevano che in questa giornata, festa nazionale per la Russia, potesse segnare l’inizio di una guerra totale. Lo stesso Putin aveva lasciato intendere che quella che è la festa della Vittoria dell’Urss sul nazismo sarebbe stata altrettanto importante per la vittoria della Russia sui neonazisti ucraini.
Secondo i suoi calcoli, probabilmente il 9 maggio Putin avrebbe festeggiato un’altra vittoria. La guerra in Ucraina, però, la sua operazione militare speciale non è stata veloce ed efficace come pensava. Anzi, si è rivelato un fallimento sul piano militare costando la vita a moltissimi soldati in così poco tempo tra cui anche generali e vertici dell’Armata rossa. Nel suo discorso, infatti, Putin si è trovato a fare i conti con i soldati morti in questa guerra ricordando ai soldati al fronte di star combattendo per la patria e per la sicurezza della Russia.
In primis, la guerra russa doveva essere un’operazione di liberazione del popolo russo in Ucraina. Ora è diventata una guerra di difesa per la provocazione dell’Ucraina e della Nato. Nel suo discorso, remissivo e non troppo provocatore come ci si aspettava, Putin non manca di sferrare un colpo alla Nato e all’Occidente. Lo zar ha dichiarato che l’Occidente stava premeditando un’invasione del territorio russo. Frasi che ben combaciano con la propaganda russa e l’odio verso l’Occidente.
Gli attacchi di Putin all’Occidente
“La Russia è sempre stata favorevole alla creazione di un sistema indivisibile per la sicurezza, ma la Nato non ha voluto ascoltarci” ha aggiunto il presidente russo. Il riferimento è relativo alla volontà della Russia di creare un sistema globale di sicurezza che la Nato non ha voluto accettare. Si è scagliato ovviamente anche contro gli Stati Uniti dicendo che dallo scioglimento dell’Unione sovietica “hanno curato solo la loro esclusività“.
Nessuna escalation e nessuna minaccia nucleare. Si dice che non abbia voluto esagerare nel suo discorso per rispetto dei soldati e delle loro famiglie. Ma davanti alla parata militare del 9 maggio che lo stesso Putin ha tenuto per far diventare una giornata simbolo della Russia, lo zar si mostra come una vittima e giustifica la sua guerra senza manie di grandezza mostrate finora.