Riammissione in servizio per un dipendente del Comune di Menfi che ha patteggiato una pena, già scontata, ai domiciliari, a 2 anni e 4 mesi.
La delibera è della giunta municipale. Il 31 dicembre del 2019 l’uomo è stato fermato in municipio per porto di arma clandestina. E’ stato un carabiniere a bloccarlo dopo avere ricevuto una segnalazione in merito al fatto che l’uomo nascondesse, sotto un giubbotto, una pistola. L’arma, che è stata sequestrata, era una scacciacani, ma con proiettile vero munito di ogiva ed avrebbe riportato modifiche tali che l’avrebbero resa idonea al fuoco. La Procura della Repubblica di Sciacca aveva chiesto e ottenuto il giudizio immediato, ma la difesa, con l’avvocato Calogero Lanzarone, ha chiesto il patteggiamento, definito nell’udienza tenuta dal giudice Antonino Cucinella.
Al menfitano venivano contestati il porto dell’arma clandestina modificata in modo tale da essere trasformata in arma da sparo, la detenzione di una cartuccia calibro 12 e di un coltello della lunghezza complessiva di 20 centimetri circa con lama di 9 centimetri che avrebbe portato pure in municipio. Lo stesso era stato sospeso dal servizio dal Comune di Menfi con privazione della retribuzione fino alla revoca della misura di detenzione. L’avvocato Lanzarone ha presentato una memoria difensiva e dopo un’ulteriore sospensione per sei mesi dal lavoro adesso per il dipendente è arrivata la riammissione.