A far scattare l’inchiesta che ha coinvolto Fabrizio La Gaipa e suo fratello, entrambi imprenditori alberghieri, è stata la denuncia di un ex dipendente nonché attivista Cinque Stelle, Ivan Italia.
Secondo l’inchiesta, coordinata dal Procuratore Luigi Patronaggio e dal sostituto Carlo Cinque, i due albergatori avrebbero pagato cinque euro all’ora le prestazioni lavorative dei propri dipendenti firmando buste paga false che comprendevano Tfr, tredicesima, quattordicesima e malattia. Tutte voci che spettavano ai dipendenti, ma mai percepite dagli stessi che erano costretti a tornare indietro ai gli stessi datori di lavoro che li minacciavano di licenziarli.
I poliziotti della Squadra Mobile hanno sequestrato quattro note book e quattro blocchi di documentazione contabile dei dipendenti.
L’operazione che ha visto l’arresto dell’albergatore, ha sconvolto il gruppo pentastellato agrigentino, essendo La Gaipa esponente del Movimento e risultato il primo dei non eletti in provincia alle ultime elezioni regionali.