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Cosa c’è da sapere sui filtri antiparticolato diesel

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Se possedete un auto diesel prodotta dopo il 2009, questa sarà dotata di un dispositivo chiamato Filtro antiparticolato diesel. Introdotti dalle case automobilistiche per ridurre le emissioni di gas di scarico, hanno purtroppo un difetto evidente: possono bloccarsi rapidamente.

Sebbene ci si aspetti che sia difficile bloccare il filtro di scarico, in realtà è molto più facile di quanto si possa pensare con la guida normale. I frequenti viaggi brevi, l’olio motore sbagliato o problemi con altri componenti del motore possono contribuire all’ostruzione del filtro e si ritiene che il problema abbia colpito migliaia di automobilisti da quando sono stati introdotti.

Come funziona un filtro?

Sebbene esistano numerosi tipi di DPF (DPF al carburo di silicio, DPF in fibra metallica, DPF in cordierite), i filtri a nido d’ape in ceramica cellulare sono quelli più comunemente utilizzati. I materiali ceramici, come la cordierite, il carburo di silicio e il titanato di alluminio, offrono un’eccellente resistenza termica e stabilità.

Il filtro a nido d’ape in ceramica filtro antiparticolato Ridex ha migliaia di minuscoli canali che sono bloccati a ogni estremità, costringendo il gas di scarico contenente particelle di fuliggine ad attraversare la parete del filtro. Mentre il gas può passare attraverso il filtro, la fuliggine pericolosa rimane intrappolata nei suoi pori.

Tuttavia, un filtro Ridex ha una capacità limitata. I depositi nocivi dei gas di scarico si accumulano e si formano all’interno dell’elemento filtrante, una struttura a nido d’ape composta da minuscoli tubi che corrono dalla parte anteriore a quella posteriore dell’involucro del filtro.  Questi depositi si accumulano all’interno del filtro durante la guida del veicolo e devono essere rimossi regolarmente, attraverso un processo chiamato “rigenerazione” in cui la maggior parte dei depositi accumulati viene bruciata, lasciando solo una piccola quantità di cenere residua.  Esistono tre tipi di rigenerazione del filtro: “passiva”, “attiva” e “forzata”.

Quali sono le cause dell’intasamento del filtro antiparticolato?

I brevi viaggi a bassa velocità sono la causa principale dell’intasamento dei filtri antiparticolato diesel.

Per questo motivo le case automobilistiche spesso consigliano agli automobilisti che percorrono brevi tragitti in città di scegliere un’auto a benzina anziché diesel (ed è per questo che i diesel sono una specie di rarità nel settore delle city car).

Altri fattori negativi per i filtri sono la scarsa manutenzione.

Un filtro antiparticolato diesel su un’auto sottoposta a scarsa manutenzione può guastarsi prima di uno ben tenuto; in genere, dovrebbero durare almeno 100.000 chilometri.

È importante anche utilizzare il tipo di olio giusto: alcuni oli contengono additivi che possono bloccare i filtri.

Le modifiche alle prestazioni possono danneggiare il filtro antiparticolato diesel, così come l’uso di carburante scadente e persino il funzionamento frequente dell’auto con un livello di carburante basso, in quanto l’auto potrebbe evitare la rigenerazione del filtro per risparmiare carburante.

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