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Dosi di droga anche con il PIN della carta del reddito di cittadinanza, scoperta rete di spaccio a Marsala

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Una “piazza di spaccio” insistente nel quartiere popolare di “Sappusi”, a ridosso del centro di Marsala, gestita da tre gruppi di presunti spacciatori, e’ stata smantellata dagli uomini della Compagnia dei Carabinieri di Marsala, dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia, del Nucleo Cinofili di Palermo Villagrazia e del 12^ Reggimento Carabinieri Sicilia che hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal GIP del Tribunale di Marsala su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 14 indagati: 11 in carcere, 2 divieti di dimora nel comune di Marsala e un obbligo di dimora nel citato comune, per cui si è ritenuto sussistano gravi indizi di colpevolezza, a vario titolo, in relazione a reati di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, riciclaggio di denaro e lesioni personali.

Numerosi acquirenti, da quanto emerso dalle indagini, avrebbero consegnato ai pusher la carta del Reddito di Cittadinanza fornendo i relativi PIN in cambio della droga.

Alcuni indagati, qualche mese fa, sarebbero stati segnalati anche su un social network, da parte di cittadini marsalesi, come spacciatori responsabili della rovina di tanti giovani del posto.

Nell’inchiesta relativa al blitz antidroga dei carabinieri scattato oggi a Marsala, vi sono anche le indagini per l’omicidio di un pregiudicato, ucciso a colpi di piede di porco lo scorso 26 settembre, L’omicidio, maturato nell’ambiente dello spaccio di stupefacenti, sarebbe stato commesso da uno dei principali indagati dell’odierna operazione.
Dall’inchiesta è emersa anche la figura di un giovane di famiglia agiata che, in meno di un anno, avrebbe acquistato più di 1.300 dosi di crack per oltre 70mila euro. Il giovane, non riuscendo tuttavia a pagare l’ultima tranche di stupefacente, cedutagli a credito, sarebbe stato costretto a cedere l’autovettura e la moto di proprietà. La necessità di denaro lo avrebbe poi spinto a minacciare la madre e una zia per ottenere il denaro necessario a pagare gli spacciatori. Nei suoi confronti il gip ha emesso un’ordinanza cautelare in carcere per estorsione e maltrattamenti.

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