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Cimitero di Corleone assediato di giornalisti per la tumulazione di Riina

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Tutti parlano, in queste ore, del cimitero di Corleone assediato di giornalisti e cineoperatori, che hanno trascorso la notte all’addiaccio in attesa del feretro del capo dei capi deceduto nei giorni scorsi a Parma. Si pensava che la tumulazione avvenisse nottetempo, e addirittura erano anche stati montati dei riflettori, ma in realtà è poi avvenuta questa mattina. Il carro funebre partito da Parma una volta giunto a Napoli è stato imbarcato sul traghetto per Palermo. Poi l’arrivo nella città natale del boss, al cimitero. Un seppellimento blindato. Ad accompagnare la salma di Riina la moglie Ninetta Bagarella, la figlia primogenita Maria Concetta e uno dei generi. Giunto a Corleone anche il figlio Salvo, condannato per mafia e tuttora in libertà vigilata a Padova, che ha avuto un permesso speciale che, però, è stato negato a Giovanni Riina, che sta scontando l’ergastolo. Niente funerali per Riina, solo una decina di familiari attorno alla bara del padrino, mentre il sacerdote ha impartito una veloce benedizione. Poi, la tumulazione nella tomba di famiglia, a pochi metri dalla tomba di Bernardo Provenzano e a quella di Luciano Liggio, ma anche nello stesso cimitero in cui è sepolto Placido Rizzotto, il sindacalista corleonese ucciso nel 1948, che aiuta a rendere la storia di Corleone migliore di quanto non si creda. Servizio di askanews.it

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