Correva l’anno 1994. Nel 2018, appena arrivato, saranno trascorsi ben 24 anni, ossia quasi un quarto di secolo. Fu nel 1994, ventuno anni dopo l’entrate in vigore del Piano comprensoriale numero 6, che il Consiglio comunale di Sciacca approvò le direttive per il via libera al nuovo Piano Regolatore Generale. Sì, quel Prg che corrisponde a uno degli iter procedurali più complessi della storia, caratterizzato scontri e fregature, errori e sospetti, dimenticanze e furti. È di pochi giorni fa, dopo anni di attesa, l’autorizzazione della Regione alla VIA-VAS, su un piano che da anni si teme possa essere già troppo vecchio per i cambiamenti nel frattempo intervenuti. Fatto sta che mentre altri comuni hanno addirittura approvato le varianti ai loro piani (è il caso di Menfi), a Sciacca è dal 1973 che si attende un nuovo Prg. Una storia bizzarra, tanto da far dire che c’è chi non vuole che il Piano venga approvato. Perché alla fin fine sono i fatti a dire che in 50 anni (dal terremoto del Belice in poi) in questa città è convenuto sguazzare nel disordine urbanistico, preferendo approvare centinaia di varianti, cosa che non era sbagliata, perché alla fine qualcosa bisognava pur fare in un’ottica di rispetto delle esigenze dei cittadini. Si spera che il 2018 sia l’anno buono. Anche se il sospetto che qualcuno di importante tenti o continui a tentare di mettersi di traverso è sempre più che legittimo.
Ventiquattro anni fa l’ok alle direttive al nuovo Piano Regolatore. Un percorso infinito, che si spera possa concludersi favorevolmente
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