Le rovine della Chiesa Madre di Montevago sono il “luogo” di un nuovo progetto per i Teatri di Pietra, grazie alla volontà e al dialogo con l’Amministrazione Comunale di Montevago guidata dal sindaco Margherita La Rocca Ruvolo.
A 55 anni dal sisma del Belice, le architetture della Chiesa Madre esprimono e affermano la presenza del passato nel presente, non solo come paesaggio, ma come il luogo identitario, relazionale, storico di una Comunità e di un Territorio che rivendica futuro e prospettiva, e questo è materia del Teatro.
“Memoria Futura” è il titolo del progetto e della serata dedicata al paese antico di Montevago; è l’espressione dell’impegno dell’Amministrazione Comunale a ricostruire l’identità spazzata via dal terremoto e negata da una interminabile ricostruzione; segna l’ingresso di Montevago Antica nella rete nazionale dei Teatri di Pietra che dal prossimo anno inaugurerà una serie di progetti dedicati di spettacolo, arte e residenza. Un’iniziativa aderita dagli artisti Sergio Vespertino, Giuseppe Milici, accompagnato da Antonio Zarcone al pianoforte, Paola Saribas, Lucia Cinquegrana, Elisa Carta Carosi e sostenuta da Agricantus Soc. Coop. Culturale Sociale, Ass.ne Culturale Estreusa, Mda Produzioni e ideata dalla Rete dei Teatri di Pietra.
Teatro, musica e danza insieme, per far sì che le rovine della Chiesa Madre di Montevago, omaggiando l’antropologo Marc Augè da poco scomparso, non si riducano a un “non luogo”, a paesaggio di transito, circoscritto a curiosità e ridotto a mero richiamo turistico.
Per questo il Teatro, a suggerire che il cambiamento – reale o simbolico – passa attraverso lo stupore e la meraviglia di riconoscersi, insieme, nel luogo della Comunità e della Memoria.
“La riapertura della vecchia Chiesa Madre, il simbolo del paese a cui tutti siamo legati – ha sottolineato il sindaco – rappresenta una giornata storica per Montevago, un riappropriarsi della propria memoria, per non dimenticare e per lasciare alle giovani generazioni un’eredità che duri per sempre”.
“I Teatri di Pietra sono la valorizzazione, attraverso lo spettacolo dal vivo, di ogni istanza che esprime un’autentica volontà di riconnettersi alle proprie origini, al proprio territorio, al significato di Comunità” Aurelio Gatti responsabile dei Teatri di Pietra.