Per il terzo mese viene applicata, presso l’ospedale “Fratelli Parlapiano” di Ribera, la capsula da enteroscopia capace di “viaggiare” attraverso l’apparato digerente del paziente che permette di fotografare lo stato di salute dell’intestino diagnosticando con precisione l’eventuale presenza di lesioni e patologie. Questa mattina, nella sala operatoria dell’ospedale di Ribera, conferenza stampa del responsabile della Chirurgia, Mimmo Macaluso, e del commissario dell’Asp di Agrigento, Mario Zappia. Ribera è uno dei pochi ospedali in Sicilia nei quali viene applicata la capsula, come riferito da Macaluso.
La capsula è un presidio diagnostico monouso, delle dimensioni di una compressa di antibiotico, dotata di doppia fotocamera all’estremità che cattura sei immagini al secondo. La particolare fotocamera è in grado di comunicare con l’esterno attraverso un trasmettitore alimentato da batterie che invia le immagini ad un registratore posizionato su una cintura indossata dal paziente.
Dopo una preparazione che prevede, il giorno precedente all’esame, una toilette intestinale con specifiche soluzioni da bere la mattina dell’indagine, in regime di day service ospedaliero, il paziente indossa il registratore e deglutisce la capsula. Successivamente ritorna alle sue consuete attività, anche lavorative, mentre la video-pillola inizia il suo percorso nell’apparato digerente trasmettendo ininterrottamente immagini al registratore.
Dopo circa otto ore, la capsula viene eliminata per le vie naturali ed il paziente ritorna in ospedale per togliere il registratore. Questo strumento verrà collegato dal medico ad un computer dotato di una particolare programma che consente il montaggio delle immagini in un video che il sanitario osserverà per individuare l’eventuale presenza di patologie a carico dell’apparato digerente. In due mesi sono già 15 i pazienti ai quali è stato applicato questo dispositivo.