Sarà l’amministrazione regionale a rimborsare le spese legali sostenute dalla dirigente regionale di origine riberese per il processo penale a seguito dell’attività espletata come Commissario ad acta dell’Azienda Autonoma Regionale.
I procedimenti penali innanzi al Tribunale di Sciacca sono stati definiti: uno con l’assoluzione con formula
piena dai reati contestati e l’altro con l’archiviazione .
Pertanto, la dottoressa Maria Brisciana presentava all’Amministrazione di appartenenza che le aveva
conferito l’incarico di Commissario, apposita richiesta di rimborso delle spese giudiziarie sostenute. Diritto al rimborso non corrisposto all’interessata.
La stessa, dunque, proponeva con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Daniele Piazza, innanzi al Tribunale di Palermo chiedendo di volere ingiungere all’Assessorato Attività Produttive ad all’Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo, in forza delle previsioni normative vigenti per dipendenti regionali, il pagamento delle somme spettanti
Il Tribunale di Palermo, in accoglimento del ricorso proposto ingiungeva il pagamento delle somme dovute ad entrambi gli Assessorati Regionali, i quali, successivamente, proponevano opposizione, che, tuttavia, veniva rigettata.
Contro la decisione del Tribunale, l’Assessorato delle Attività Produttive proponeva appello innanzi alla Corte
di Appello di Palermo, chiedendo la riforma della sentenza appellata e, conseguentemente, la revoca del
decreto ingiuntivo emesso in favore della dirigente. Condividendo le argomentazioni difensive prospettate dai legali Rubino e Piazza, la Corte d’Appello ha disatteso le tesi dell’amministrazione regionale
confermando il diritto della dirigente Maria Brisciana al rimborso delle spese giudiziali sostenute nell’ambito
dei procedimenti penali.