Da un lato le indagini dei carabinieri per fare piena luce sulla morte di un giovane marocchino e che hanno già portato al fermo di un connazionale. Dall’altro a Caltabellotta ci si interroga sul lavoro nelle campagne e su quella sacca di attività non regolare. Irregolari sul territorio italiano sia il morto che l’indagato per il delitto così come altri nove identificati dai carabinieri.
“Molti di loro – dice il vicesindaco, Biagio Marciante, sindacalista della Cgil che opera proprio a Caltabellotta – non trovano adeguata sistemazione dal punto di vista lavorativo e alloggiativo. La Bossi-Fini ormai è inadeguata per risolvere il problema e così non si riesce a controllare la situazione. Il 70 per cento dei lavoratori hanno regolare contratto. Molti per via di procedure difficili per ottenere il permesso di soggiorno, invece, non riescono a regolarizzarsi”.
Marciante con riferimento alla tendopoli di via Triokola, al centro di un’area sportiva, annuncia che “si stanno predisponendo gli interventi di bonifica dell’area e si cercherà per il futuro di migliorare per quanto possibile le condizioni di questi lavoratori per evitare che si verifichino situazioni come quelle attuali”.