La partecipazione c’è stata, il comitato Patrimonio Termale di Sciacca è riuscito ad accendere l’interesse sulla vicenda terme. Sull’efficacia dell’assemblea di questa mattina nei locali parrocchiali della Perriera, invece, qualche perplessità si può esprimere.
Il sindaco, Fabio Termine, ha ribadito che l’unica strada possibile al momento è quella di Cassa Depositi e Prestiti, ma dal dibattito si è appreso che lo stesso governo regione non marcia in un’unica direzione a questo proposito e che l’assessore agrigentino Roberto Di Mauro non è favorevole.
Il presidente del consiglio comunale, Ignazio Messina, ha posto la questione della liquidazione della Terme di Sciacca (che per il Comune vale un milione di euro) che frena tutta l’attività successiva. In assemblea anche chi, come Alfredo Ambrosetti, è sempre scettico sul progetto Cassa Depositi e Prestiti.
Insomma, bene che la città si mobiliti, che addirittura si torna a parlare di referendum per Sciacca Terme dopo l’insuccesso del passato. Quanto alla possibilità che l’iniziativa possa risultare efficace, invece, non sembra proprio se da mesi il Comune, come evidenziato questa mattina, non riesce ad organizzare una nuova riunione con l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone. Eppure, come ha ricordato il sindaco, a Salsomaggiore con un progetto come quello che si vorrebbe portare avanti per Sciacca, il termalismo è ripartito.