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Comune di Sciacca

Incensurato il saccense Domenico Maniscalco, l’altro coinvolto nell’operazione “Montagna”

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Non ha precedenti penali, l’altro saccense coinvolto nell’operazione “Montagna”. Si tratta di Domenico Maniscalco, commerciante di 53 anni. A Sciacca gestiva un negozio di materiale edile in via Lioni. L’uomo è stato arrestato insieme ad altre 58 persone all’alba di oggi. Oltre a lui, del quale ancora non si sa con quale accusa sarebbe coinvolto nel  blitz antimafia che il Procuratore Francesco Lo Voi ha definito, durante la conferenza stampa che si è svolta questa mattina, “una delle più grosse operazioni antimafia eseguite nel territorio dell’agrigentino”, vi è anche Salvatore Di Ganci, originario di Polizzi Generosa, ma già condannato per associazione mafiosa e ritenuto il boss del mandamento di Sciacca per molti anni. 

“Cosa nostra – ha aggiunto Lo Voi – è ancora un’attuale e vitale presenza sul territorio agrigentino”. Un territorio “continuamente alla ricerca di contatti” con mandamenti di altre province “dell’intero territorio siciliano” e anche “contatti con personaggi calabresi per attività droga”.

Preoccupante ed inquietante  ciò che emerso dalle indagini come ha sottolineato Lo Voi: “C’è un mafioso che riesce a definirsi il ‘fiore all’occhiello’ della mafia siciliana – dice Lo Voi – criticando addirittura il venir meno nella provincia palermitana di personaggi affidabili”.

Il procuratore aggiunto che ha coordinato le indagini, Paolo Guido invece ha evidenziato come: “Ad Agrigento vi era bisogno di una operazione del genere. L’indagine è ampia. Traffico internazionale di stupefacenti, fatti omicidii avvenuti negli ultimi mesi – ha detto – che fanno emergere uno spaccato sociologico, c’è un’ortodossia che ci riportano a 40 anni fa con idee di cosa nostra che credevamo superate. Indagati che dicono “Cosa Nostra è tutto”.

 

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