I cosiddetti 16 reperti della “Regina” sono tornati a Sambuca. Si tratta dei reperti archeologici della prima tomba a “camera”.
Si tratta di un importante corredo funerario, formato da vasi, suppellettili e monili che venne rinvenuto da semplici contadini nell’altura su cui anticamente sorgeva la città di Adranon nel 1886.
Beni che dall’area dell’insediamento greco punico per secoli saccheggiato dai tombaroli divennero parte della collezione del Regio Museo “Antonio Salinas” dove sono rimasti conservati nei magazzini a lungo.
Le opere videro di nuovo la luce poco meno di 10 anni fa, nel corso di una mostra organizzata a Palazzo Panitteri a Sambuca di Sicilia, per poi tornare nel “buio” dei magazzini palermitani.
Questo fino ad oggi. A riottenere il possesso dei beni è stato adesso il Parco archeologico, “intercettando” un’intervento di dismissione voluto proprio dal museo palermitano che ha consentito la riconsegna definiiva dei reperti su autorizzazione del Dipartimento dei beni culturali.
Custoditi all’interno di scatole in legno, sigillati ad uno a uno, ieri all’alba, i reperti a bordo di un furgone blindato hanno lasciato i magazzini museo Salinas di Palermo e sono tornati nel comune agrigentino.
Un lavoro di intesa raggiunto tra Parco Archeologico Valle dei Templi di Agrigento, Museo “Antonio Salinas” di Palermo, Assessorato Regionale ai Beni Culturali e Comune di Sambuca che ha permesso il ritorno a Sambuca dei reperti che saranno integrati al percorso del Museo “Don Giuseppe Panitteri” con una mostra permanente dedicata e che sarà inaugurata a giorni.