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Stato di crisi e di emergenza idrica per 6 province siciliane, c’è anche Agrigento

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La Giunta regionale ha approvato lo stato di crisi e di emergenza nel settore idrico potabile da qui al 31 dicembre per sei province su nove. Si tratta di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo e Trapani.

La Regione siciliana ha dunque, nominato il segretario generale dell’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia, Leonardo Santoro, Commissario delegato con l’incarico di individuare e attuare tutte le misure necessarie per superare la fase più critica.

Appena un mese fa, era stato dichiarato lo stato di calamità naturale per agricoltura e zootecnia.

Il 2023 è il quarto anno consecutivo con precipitazioni al di sotto della media storica e anche i primi mesi di quest’anno confermano la tendenza a temperature più alte e scarse piogge.

Non si escludono, pertanto la possibilità di dover ricorrere a razionamenti dell’acqua per i cittadini. Lo ha gia’ prospettato il governatore Renato Schifani.

Anche se i razionamenti per rischio idrogeologico gia’ sono in atto per 150 Comuni siciliani.

Il neo commissario Santoro dovrà, non a caso, portare avanti una serie di iniziative urgenti. In particolare: azioni finalizzate al risparmio idrico potabile, quali, la riduzione dei prelievi e l’elaborazione di programmi di riduzione dei consumi; azioni finalizzate all’aumento delle risorse disponibili, quali, il coordinamento col Commissario straordinario nazionale; la ricognizione e le azioni per l’utilizzo di pozzi e sorgenti, nonché l’utilizzo dei volumi morti negli invasi e l’interconnessione invasi, et

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