Il comandante della polizia municipale del Comune di Agrigento, Gaetano Di Giovanni e’ stato tratto in arresto questa mattina dai militari dell’Arma della compagnia di Partinico con l’accusa di corruzione in concorso.
I fatti contestati si riferiscono a quando Di Giovanni, 59 anni, era all’epoca dirigente del distretto socio-sanitario di Agrigento.
Di Giovanni avrebbe secondo gli inquirenti, compiuto atti contrari ai doveri d’ufficio consistiti nell’aver favorito l’affidamento del servizio di assistenza domiciliare socio-assistenziale per anziani non autosufficienti per un totale complessivo di 204.051,55 euro alla società Medea e l’affidamento dei servizi socio-assistenziali nei Comuni di Santa Elisabetta e di Agrigento, per un importo complessivo di 89.355 euro, alla coop Nido d’Argento, ricevendo dai rappresentanti di fatto anche della società Medea in almeno tre tranches la somma complessiva di 7.500 euro.
Sono 12 le misure cautelari complessivamente eseguite dai carabinieri di Palermo. Tre le persone, comprese il comandante della polizia locale di Agrigento, in carcere; in 6 sono finiti ai domiciliari mentre per 3 sono scattate interdizioni.
Le manette per Giuseppe Gaglio, legale rappresentante e presidente del cda della cooperativa Nido d’Argento, Massimiliano Terzo, dipendente della coop. I domiciliari sono stati disposti per Giuseppe Chiaramonte e Francesco Chiavello, dipendente ed ex dipendente della Nido D’Argento, per l’ex sindaco di Partinico Salvatore Lo Biundo, per Maria Pia Falco, istruttore direttivo al Comune di Marsala e Aldo Raimondi, responsabile del settore Politiche Sociali e Culturali del Comune di S. Cataldo. Un sesto destinatario degli arresti domiciliari è ancora ricercato.
I militari dell’Arma hanno eseguito la misura cautelare della custodia in carcere per Di Giovanni che dopo l’arresto è stato trasferito in carcere, al “Pasquale Di Lorenzo” di contrada Petrusa.