Sono accusati di avere colpito, in tre, con calci e pugni, un saccense nella località balneare dello Stazzone. I tre imputati, tutti di Sciacca, al processo, però, hanno respinto le accuse sostenendo di essersi solo difesi e che sarebbe stata la persona che prima ha presentato e poi ritirato la querela ad intervenire. Il processo, che si celebra davanti al giudice monocratico del Tribunale di Sciacca, vede imputati i fratelli Marco e Umberto Gambino, di 36 e 38 anni, e Tonino Giordano, di 31. Sono difesi, rispettivamente, dagli avvocati Francesco Di Giovanna, Fabio Di Paola e Mauro Tirnetta.
I tre imputati sono accusati di avere colpito con calci e pugni al volto e all’addome un trentenne di Sciacca causandogli lesioni giudicate guaribili in dieci giorni. I fatti si riferiscono al 2 aprile 2021. I tre, interrogati al processo, hanno detto che sono stati provocati e aggrediti e che loro si trovavano allo Stazzone con le famiglie. Li hanno interrogati il pubblico ministero e i difensori e gli imputati hanno negato gli addebiti a loro carico. Il trentenne dopo averli denunciati ha rimesso la querela. Il processo continuerà il 21 maggio.