Due buone notizie sono arrivate oggi dalla riunione della commissione Attività produttiva dell’Ars. Saranno assegnati i volumi idrici per uso irriguo dalla diga Castello. Le campagne che ricevono quell’acqua saranno irrigate. La commissione approverà nella seduta di martedì 30 aprile una risoluzione da sottoporre al governo affinché porti avanti alcuni progetti a breve e medio termine.
“L’Autorità di bacino – dice il sindaco di Ribera, Matteo Ruvolo, intervenuto oggi alla seduta della commissione – ha fatto sapere che entro la prima decade di maggio potrà dare il via libera al Consorzio di bonifica per l’assegnazione dei volumi idrici dal Castello”.
Assieme a Ruvolo anche i sindaci di Ribera, Bivona, Lucca Sicula e Cammarata. Al tavolo della commissione, presieduta dall’onorevole Gaspare Vitrano, il commissario e il direttore del Consorzio di bonifica, Baldassare Giarraputo e Giovanni Tomasino; il commissario per la crisi idrica, Dario Cartabellotta; il segretario generale dell’Autorità di bacino, Leonardo Santoro. Presenti anche l’Esa e la Protezione civile.
L’onorevole Carmelo Pace ha evidenziato la necessità che si arrivi al più presto alla progettazione e alla realizzazione di una diga sul fiume Verdura per evitare che importanti risorse idriche continuino a finire in mare. C’è, intanto, un altro progetto, per la cui realizzazione si può procedere con una spesa compresa tra 600 e 700 mila euro, che consentirebbe di recuperare una buona quantità di risorse idriche.
“Si tratta – dice il sindaco di Ribera – di sbarramenti, a valle del fiume, di facile realizzazione, che non farebbero finire in mare le acque del Verdura. Il consorzio da questi sbarramenti potrebbe pompare l’acqua con dei sollevamenti da destinare alle vasche di smistamento. Tutto questo nella parte bassa del fiume che ha un bacino imbrifero importante e che anche nei mesi estivi ha una capienza di acqua che altrimenti finisce in mare. L’ingegnere Santoro ha detto che questo si potrebbe realizzare in breve tempo”.
Intanto, si posizioneranno pompe di sollevamento nella zona di Poggiodiana per recuperare quanta più acqua possibile dal fiume Verdura. Nel medio termine la progettazione della diga sul fiume Verdura della capienza di 6/7 milioni di metri cubi per evitare che quest’acqua finisca in mare. Poi bisognerà cambiare il disciplinare con Enel per fare in modo che l’acqua da ottobre fino a quando si riempie il Castello venga invasata nella diga. Nel momento in cui si riempie la diga potranno riprendere a produrre energia.