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Raffaella Daino: “La cultura dell’odio non può offuscare le meraviglie per cui Sciacca dovrebbe brillare”

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Riceviamo, e molto volentieri pubblichiamo, la lettera aperta firmata da Raffaella Daino, giornalista e musicista, componente della giuria dell’ultima edizione del Carnevale di Sciacca.

Vorrei invitare ad una riflessione. La settimana è cominciata con le bellissime immagini di uno dei più spettacolari momenti artistici che Sciacca sa creare. I carri allegorici con i loro eccezionali colori, movenze e sembianze, l’estro dei suoi costumi, l’originalità delle  musiche e dei copioni. Ma la bellezza del Carnevale con il passare dei giorni ha lasciato il posto, su giornali, agenzie di stampa e siti web, alla gazzarra scoppiata al momento del voto e poi alla strage dei cani che ha giustamente fatto indignare moltissime persone in tutta Italia. Mi chiedo: perché tanto odio? Qual è l’interesse nel professare la cultura dell’odio?

A pochi giorni dalla conclusione del Carnevale apprendo con rammarico ed enorme dispiacere di essere stata anche io sotto attacco, in quanto componente della giuria, e oggetto di accuse  assolutamente prive di fondamento. Non sono bastati gli insulti e attacchi omofobi rivolti nei giorni scorsi ad altri giurati, attacchi che non fanno certo onore ad una città così ricca di arte, cultura e talento come Sciacca. Ora qualcuno, spulciando i miei post sui social, con malafede insinua che io abbia pubblicato prima del verdetto i risultati che nessuno conosceva né poteva conoscere, perché le schede sono state compilate e consegnate tra martedi sera e mercoledi. Ma l’equivoco, alimentato dalla malafede, sarebbe stato presto spiegato se solo qualcuno avesse provato, semplicemente a chiedermi. Come già ho pubblicamente scritto sulla mia pagina facebook, è accaduto che giovedì sera, il 15, dopo aver appreso i risultati dello spoglio dei voti ho postato i risultati utilizzando – ingenuamente – le foto dei carri precedentemente pubblicate, e che per questo riportano la data del 12 febbraio. Ho cioè modificato le didascalie di alcune delle tante immagini dei carri che avevo pubblicato nei giorni del Carnevale mentre ero a Sciacca. In questi casi resta la vecchia data. E’ offensivo che si mettano in dubbio in questo modo onestà e professionalità di qualcuno che ha sempre lavorato e vissuto all’insegna della verità e della libertà.

Da sempre appassionata del Carnevale, che vivo da quando ero bambina, e innamorata della città in cui affondano le mie origini, e in cui trascorro moltissimo tempo, sono stata onorata di vivere questa festa facendo parte, quest’anno, di una giuria composta da persone oneste e limpide, che ha ricevuto complimenti per il suo operato da ogni parte, per la sua correttezza e l’indipendenza con cui sono stati valutati i carri, seguendo esclusivamente criteri obiettivi e incontestabili. Spiace molto che da pochi, aggressivi soggetti, arrivino attacchi vigliacchi e ingiustificati che creano un clima di veleni e odio incompatibili con una festa bella come questa.

Chi – tra i partecipanti al concorso – ha commesso errori che hanno pregiudicato l’esito della propria gara e non accetta il verdetto dovrebbe riflettere, per migliorarsi, e congratularsi piuttosto con chi ha conquistato punteggi più alti grazie al merito del proprio lavoro, dell’impegno e della fatica. Credo che questi atteggiamenti non facciano onore a chi è capace di dar vita con le proprie mani e la propria creatività ad opere d’arte che tutti ci invidiano.  E credo che l’atrocità commessa da chi ha sterminato decine di animali dovrebbe essere confessata dagli autori e punita, perché nulla del genere si possa ripetere in futuro. Mi fa male vedere il nome di Sciacca associato ad avvelenati messaggi di sdegno e critica da ogni parte d’Italia.

Eccola, la riflessione. La cultura dell’odio non porta a nulla di buono.  Qualcuno potrebbe pensare che io sia come Alice nel paese delle meraviglie. Non è così. Credo che il nostro sia il paese delle meraviglie, non ci manca nulla, ma a volte non ce ne accorgiamo, e le deturpiamo, anche con semplici gesti, purtroppo frequenti, come gettare una cicca di sigaretta sulla spiaggia, che si smaltirà dopo decenni, inquinando il nostro splendido mare. Credo che la nostra città abbia molte meraviglie da offrire e per cui far parlare di sé.  E non dovremmo mai dimenticarlo.

                                                                                                 Raffaella Daino

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