Sono 12 i consiglieri comunali di Ribera che con una nota oggi sottolineano il ritardo del presidente del consiglio comunale Vincenzo Costa nel rassegnare le dimissioni dopo i fatti contenuti nell’operazione del Gico compiuta dieci giorni fa e che vedono lo stesso presidente intercettato. Non hanno sottoscritto il documento Federica Mule’, Alfredo Mule’ e Pietro Siracusa.
“La nota vicenda – scrivono i consiglieri Maria Grazia Angileri, Giuseppe Ciancimino, Calogero Cibella, Giovanni Di Caro, Elisa Ganduscio, Nicola Inglese, Aurora Liberto, Rosalia Miceli, Enza Mulè Maria Quartararo, Giovanni Tortorici e Guseppe Tortorici – che vede coinvolto il presidente del Consiglio Comunale di Ribera pone per i Consiglieri Comunali un problema prevalentemente di carattere politico amministrativo, attinente alla consapevolezza e alla funzione del ruolo istituzionale. Le iniziali, frammentarie notizie di stampa sulla vicenda facevano ipotizzare le sue immediate dimissioni per il rispetto dovuto all’importante ruolo ricoperto, rappresentativo della volontà e degli interessi della nostra cittadina. A prescindere dagli eventuali profili di responsabilità penale, che possono non sussistere ed il cui accertamento non rientra in ogni caso nelle prerogative del Consiglio Comunale”.
“Suscita perplessità – spiegano i consiglieri ancora – il ritardo dall’assumere una chiara decisione, finalizzata a restituire decoro e legittimazione all’organo consiliare e ai suoi componenti. Pertanto, lo stallo constatato chiama in causa i gruppi consiliari e i singoli consiglieri affinchè dimostrino consapevolezza e senso delle istituzioni e che, in simili frangenti, non possono mostrare incertezza e tentennamenti di sorta. Per questi motivi, i sottoscritti chiedono espressamente al Presidente del Consiglio Comunale di rassegnare le dimissioni dalla sua carica. Se sul piano umano la richiesta comporta disagio emotivo per il riconoscimento della qualità del lavoro svolto come Presidente, si ritiene che l’auspicata risposta all’invito rivolto dai firmatari sia necessaria anche a tutelare la sua personale immagine e ad evitare che un giudizio negativo investa la sua complessiva esperienza politica amministrativa”.
Lo stesso tipo di richiesta esplicitata in una nota, era stata avanzata ieri dal sindaco Matteo Ruvolo.