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Inefficace la misura cautelare, in libertà l’ingegnere Costa

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E’ tornato libero l’ingegnere Maurizio Costa, ex dirigente della Protezione Civile di Agrigento, da qualche tempo in pensione, coinvolto nell’operazione del Gico di qualche settimana fa, indagato per corruzione e falso. Il Tribunale del Riesame di Palermo, nel tardo pomeriggio di ieri, ha accolto la richiesta del difensore di Costa, l’avvocato Fabrizio Di Paola, e dichiarato l’inefficacia della misura cautelare disposta nei confronti del tecnico con l’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Palermo, eseguita l’11 luglio scorso, disponendone per l’effetto l’immediata liberazione.

L’ex della Protezione Civile, sempre su istanza della difesa, era stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari già qualche ora dopo l’esecuzione del provvedimento da parte del gip. Nel corso dell’udienza del riesame la difesa, anche attraverso idonea produzione documentale, ha contestato sia la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, stante l’assoluta estraneità dell’ingegnere Costa alle ipotesi di reato ipotizzate, che la ricorrenza delle esigenze cautelari. “E’ opportuno comunque ricordare che nei confronti dell’ingegnere Costa – fa sapere l’avvocato Di Paola – non era contestata alcuna aggravante di agevolazione mafiosa, sebbene il provvedimento nei suoi confronti sia stata eseguito contestualmente ad altre misure aventi ad oggetto contestazioni di reati associativi”.

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