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Comune di Sciacca

Tappeti di Dolce&Gabbana a Sciacca, da icona di lusso a oggetti di scena

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Nel 2019 Sciacca era salita agli onori della cronaca mondiale grazie alla sfilata di haute couture maschile di Dolce&Gabbana. Un evento blindatissimo che aveva richiamato in piazza Angelo Scandaliato l’élite internazionale della moda e del giornalismo, contribuendo a proiettare la città su un palcoscenico globale. In quell’occasione, gli stilisti avevano fatto dono alla città dei tappeti, pensati per adornare le piazze Duomo, Purgatorio e Inveges, e per decorare via Roma. Un regalo che sembrava destinato a restare un simbolo perenne di quel magico momento, un omaggio alla bellezza di Sciacca che avrebbe potuto impreziosire le sue piazze e vie per gli anni a venire.

E invece, oggi, ci ritroviamo a raccontare una storia ben diversa. Una storia di scelte discutibili, che ha visto questi tappeti trasformarsi da simbolo di orgoglio cittadino a meri oggetti di scena, utilizzati senza un chiaro progetto di valorizzazione.

Dopo il loro trionfale debutto, i tappeti sono stati riposti in locali attigui al comando della Polizia municipale, dove sono rimasti in uno stato di semi-abbandono fino all’estate del 2021, quando l’assessore Sino Caracappa ha deciso di impegnare delle somme  per la pulizia. Per un breve momento, sembrava che i tappeti potessero tornare a svolgere la loro funzione originaria, adornando piazza Duomo e via Garibaldi. Ma questa parentesi si è chiusa rapidamente e i tappeti sono stati nuovamente accantonati.

Sono stati poi prestati alla compagnia di Salvatore Monte per allestire scenografie teatrali, utilizzati nello spettacolo “Icaro” a San Calogero e successivamente per “Ferdinandea” sulla spiaggia di Muciare.

Il colpo di scena più eclatante è arrivato l’anno scorso, quando il Comune di Sciacca ha concesso l’utilizzo di questi preziosi tappeti per un matrimonio in un noto albergo a cinque stelle. Trasferiti in loco per ornare l’ingresso della struttura, sono stati messi a disposizione degli sposi e degli invitati per farsi fotografare. Una decisione che ha suscitato non poche polemiche e che è stata giustificata dal Comune con una nota in cui si sosteneva che “trattandosi di cerimonia nuziale si evidenziava un manifesto decoro nell’utilizzo”. La nota precisava inoltre che tutte le operazioni di prelievo, pulizia e riconsegna erano state a carico del richiedente.

Da allora, i tappeti erano scomparsi dalla vista del pubblico. Fino a ieri sera, quando alcuni tappeti sono riapparsi per allestire il set dello spettacolo “Creazioni sotto le Stelle” in piazza Gerardo Noceto, nel quartiere di San Michele. Un evento durante il quale la presentatrice ha voluto togliersi qualche “sassolino dalla scarpa”, come da lei stessa affermato, ricordando che un paio di anni fa, per lo stesso evento, era stato chiesto di utilizzare i tappeti, ma la richiesta era stata respinta con la motivazione che “si sarebbero sporcati”. Un’allusione chiara alla precedente amministrazione, guidata da Francesca Valenti, che, evidentemente, aveva un’idea diversa sul modo di gestire i tappeti.

Alla luce di questi fatti, non possiamo che porci alcune domande: perché il Comune non li utilizza per valorizzare il centro storico, soprattutto durante l’estate, quando la città è invasa dai turisti e le condizioni meteorologiche sono ideali? È davvero accettabile che un bene così prezioso venga conservato e utilizzato solo su richiesta, per eventi occasionali o, peggio ancora, per cerimonie private?

Ciò che emerge chiaramente è un quadro di gestione approssimativa e poco lungimirante, che non tiene conto né del valore simbolico né di quello economico di questi tappeti.

Il risultato è che, a distanza di cinque anni dall’evento che li ha visti protagonisti, i tappeti di Dolce&Gabbana, anziché essere un motivo di orgoglio per Sciacca, sono diventati il simbolo di una gestione superficiale. L’ennesima occasione persa per valorizzare davvero la città e per rendere omaggio a un dono che avrebbe potuto – e dovuto – avere un destino ben diverso vista anche l’importanza degli stilisti che li hanno ideati.

Cristian Ruvanzeri
Cristian Ruvanzeri
Studia comunicazione, pubblicità e marketing all’Università di Palermo. Nel 2022 entra a far parte della redazione di Risoluto. Oltre a scrivere articoli, assume il ruolo di content creator. È iscritto all’Associazione Nazionale Social Media Manager.

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