Non saranno trasferite a Ribera, ma da Palermo verranno imbarcate per la Tunisia le salme di Walid Moussa, di 42 ani, e della moglie, Zina Koski, di 44, morti nell’incidente stradale di sabato scorso sulla Fondovalle Sciacca – Palermo che ha fatto anche un’altra vittima, Riccardo Pardi, di 51 anni, di Palermo.
“La decisione di trasferire le salme direttamente in Tunisia è stata assunta dalla famiglia di concerto con il Consolato tunisino”, fa sapere il sindaco di Ribera, Matteo Ruvolo, che si tiene sempre in contatto con l’ospedale dei Bambini di Palermo per avere notizie sulle condizioni dei tre bambini della coppia di tunisini che erano pienamente integrati a Ribera.
“I due più grandi sono ancora in Rianimazione – dice Ruvolo – dopo essere stati sottoposti ad intervento chirurgico. Il più piccolo sta meglio, è già stato visto da uno zio e nelle prossime ore potrebbe lasciare la Rianimazione”.
A Palermo si è recato nelle scorse ore Vincenzo Pace, il titolare della ditta di lavorazione delle arance presso la quale lavorava Walid Moussa e che lo descrive come un grande lavoratore. “Per me – dice Pace – è come avere perso un figlio”.
Il lutto cittadino a Ribera, già annunciato dal sindaco, Matteo Ruvolo, si terrà durante il giorno dei funerali in Tunisia di Walid Moussa e della moglie, Zina Koski.
“Si tratta di un atto minimo ma doveroso, che renderà giustamente loro onore: Walid e la sua famiglia sono stati un esempio, la loro storia è quella di persone partite da lontano che hanno voluto fare di Ribera la propria casa, e Ribera ha saputo accoglierli come sa fare”. Così in una nota del Comune di Ribera.
“Loro hanno tracciato una strada, dimostrandoci che l’integrazione tra i nostri popoli può e deve essere una risorsa, non un problema: dobbiamo tutti impegnarci di più affinché questa diventi una normale regola di pacifica convivenza. Adesso un pensiero deve andare ai tre figli di Walid e Zina, tuttora ricoverati all’ospedale pediatrico “Di Cristina”: la nostra comunità non vi abbandonerà, abbiamo tutti il dovere di aiutarvi a crescere continuando a vivere, se vorrete, nella nostra Ribera così come avevano voluto fare prima di voi i vostri splendidi genitori”.