Gli imprenditori edili Giuseppe e Biagio Bono, di 52 e 45 anni, sono stati assolti perché il fatto non sussiste dall’accusa di stoccaggio abusivo di diversi cumuli di rifiuti speciali, derivanti da attività di demolizione, in una vasta area, di loro proprietà, in contrada Carbone, a Sciacca. Gli imprenditori erano già stati assolti dal Tribunale di Sciacca dall’accusa di realizzazione e gestione di discarica non autorizzata di rifiuti speciali e smaltimento illecito. Con la prima sentenza, emessa nel febbraio del 2015, il Tribunale di Sciacca aveve condannato i Bono al pagamento di un’ammenda per il deposito non autorizzato di rifiuti speciali, ma escludendo l’ipotesi più grave della discarica abusiva. In seguito al ricorso per Cassazione proposto dagli imputati, la Suprema Corte ha annullato con rinvio la sentenza di condanna del Tribunale di Sciacca, sul presupposto che il primo giudice non aveva tenuto conto della nuova nozione di raccolta di rifiuti introdotta in materia ambientale dal legislatore del 2015, e nel nuovo processo il giudice Rosario Di Gioia ha pienamente assolto gli imprenditori anche dall’ipotesi residua, conformandosi al principio di diritto statuito dalla Cassazione.Gli imprenditori erano difesi dagli avvocati Michele Monteleone e Paola Turturici.
“Deposito non autorizzato di rifiuti speciali”, assolti due imprenditori edili di Sciacca
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