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Comune di Sciacca

Parco commerciale Tabasi, Blo’ e Brucculeri avvertono: “Perdita di 500 posti di lavoro”

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Intervengono con una nuova nota stampa i consiglieri comunali Raimondo Brucculeri e Maurizio Blo’ sulla vicenda del parco commerciale Tabasi.
“Premesso che – scrivono i due – l’adozione di tutti gli atti di programmazione urbanistica e commerciale sono di competenza del consiglio comunale e che nella vicenda del progetto di piano
particolareggiato attuativo presentato dalla società SNC 2F, con capitale sociale di
circa tremila euro, il sindaco Fabio Termine e l’amministrazione comunale si è fatto commissariare per silenzio inadempimento a seguito del ricorso presentato dalla società al Tar, sottraendo di fatto al consiglio una delle più importanti competenze che è quella della programmazione urbanistica e commerciale del proprio territorio.
Il sindaco e la giunta sono gli esclusivi responsabili del commissariamento del
comune di Sciacca, commissariamento che non ha permesso al consiglio di
esercitare il controllo sugli atti proposti dalla società, ma non ha permesso nemmeno agli
uffici di formulare osservazioni tecnici rispetto al progetto, ad aggravare maggiormente la
responsabilità del sindaco è di non avere nemmeno ottemperato alla diffida da parte del Tar ad adempiere entro i mesi successivi al ricorso, ciò avrebbe impedito il
commissariamento del comune. Un’altra aggravante responsabilità del Sindaco è la
mancata costituzione in giudizio dinnanzi al Tar”. Secondo i due consiglieri l’iniziativa arrecherà un danno rilevante a tutto il tessuto commerciale di Sciacca che comporterà l’ulteriore chiusura di molti esercizi commerciali nel centro storico e nella
periferia, e la perdita di almeno 500 unità lavorative che saranno parzialmente
assorbite di nuove assunzioni di circa 200 lavoratori che saranno assunti non solo
provenienti da Sciacca, ma anche da altri. Per Brucculeri e Blo’ si registrerà lo svuotamento di tutto il centro storico, che assumerà un aspetto quasi spettrale ai turisti ed ai visitatori. La viabilità all’ingresso ovest della città sarà compromessa, in considerazione che
nessuno studio è stato fatto per comprendere se l’arteria viaria che collega tutta la
zona Perriera, potrà sopportare un aumento notevole di flusso veicolare. “Una attività di queste proporzioni -concludono – non porterà nessun flusso di visitatori extra
proveniente dalla struttura commerciale nel centro storico (vedi centro storico di
Agrigento, Castelvetrano e Canicattì) dove insistono i centri commerciali più vicini”. Per i due consiglieri ciò porterà a un cambiamento di abitudini (la “gita” al centro commerciale) e a saltare piè pari la catena intermedia del negozio fisico “all’aperto”. Un po’ di risparmio per i consumatori, parcheggi più facili per il pomeriggio passato dentro luoghi dedicati e non tra le vie cittadine. “Ma le conseguenze negative – scrivono – saranno decisamente peggiori: tantissimi posti di lavoro spariti; tanti immobili lasciati chiusi o
trasformati in depositi o garage; soprattutto la trasformazione di interi conglomerati urbani in dormitori senza servizi commerciali: uno scadimento della qualità della vita per chi li abita; un vero problema per le persone con problemi motori come i più anziani”.

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