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La Direzione distrettuale antimafia chiude l’indagine di Sciacca della Guardia di Finanza

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La direzione distrettuale antimafia di Palermo ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini a nove indagati, tre dei quali per associazione mafiosa. E’ l’indagine condotta dalla guardia di finanza e sfociata, nello scorso mese di luglio, in alcuni arresti in particolare a Sciacca. Gli indagati per associazione mafiosa sono Domenico Friscia, di 61 anni, Giuseppe Marciante, di 37, e Michele Russo, di 45 anni, tutti di Sciacca.

A Friscia, che aveva un precedente per mafia di molti anni fa, si contesta di avere promosso, diretto e organizzato la famiglia mafiosa di Sciacca presiedendo riunioni e incontri con gli altri associati e gestendo tutte le relative attività e affari illeciti. Secondo quanto emerso dalle indagini, svolte dal nucleo di polizia economico-finanziaria del Gico di Palermo, con l’ausilio della Compagnia di Sciacca, “il dato complessivo che emerge è la persistente capacità d’infiltrazione e di condizionamento del tessuto socio-economico del territorio da parte dell’associazione mafiosa che ha trovato espressione, da un lato con il controllo pressoché totale nel settore degli appalti e i costanti tentativi di inserimento con i sub-appalti e le forniture, dall’altro con il condizionamento del voto in occasione delle consultazioni elettorali”.

Avviso di conclusione indagini per Maurizio Costa, 64 anni, ex dirigente della Protezione civile, indagato per corruzione e falso, da qualche tempo in pensione. A Costa si contesta di avere favorito l’imprenditore Marciante nell’ottenimento di lavori in cambio di opere edili in un’abitazione della sua famiglia. La difesa di Costa, con l’avvocato Fabrizio Di Paola, ha contestato quest’impianto accusatorio producendo al Tribunale del Riesame documentazione che attesta i pagamenti per i lavori e dunque sostenendo l’assoluta estraneità dell’ingegnere alle ipotesi di reato ipotizzate. A Costa non viene contestata l’aggravante di avere favorito l’associazione. Il Riesame ha dichiarato e l’inefficacia della misura cautelare che era stata disposta nei suoi confronti.

Avviso di conclusione delle indagini anche a Vittorio Di Natale, 49 anni, insegnante, ex consigliere comunale di Sciacca e candidato non eletto alle amministrative del 2022, e Rosario Catanzaro, 65 anni, di Sciacca. I due sono indagati per scambio elettorale politico-mafioso. Sarebbe stata accettata la promessa di Domenico Friscia di procurare voti a Di Natale quale candidato al consiglio comunale con l’intermediazione di Catanzaro.

Indagati per favoreggiamento Giuseppe Frangiamone, di 36 anni, di Agrigento, Michele Galluzzo, di 52 anni, di Sciacca, e Antonina Friscia, di 79 anni, di Sciacca. I tre, secondo l’ipotesi della dda, avrebbero aiutato un indagato poi deceduto ad eludere le investigazioni dell’autorità.

L’avviso di conclusione delle indagini è stato emesso dai sostituti della Dda Claudio Camilleri, Francesca Dessì e Maria Pia Ticino. Gli indagati potranno presentare memorie o chiedere di essere interrogati. Poi la procura di Palermo deciderà in merito alla richiesta di rinvio a giudizio.

Gli altri avvocati impegnati nelle difese sono Teo Caldarone per Domenico Friscia; Vincenzo Castellano e Concetta Rubino per Marciante; Aldo Rossi e Michele Giovinco per Russo; Carlo Venturella per Catanzaro; Antonino Tornambè e Antonino Reina per Di Natale; Mauro Tirnetta per Antonina Friscia.

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