La corsa serale Palermo-Sciacca delle 20 ha fatto tappa al bivio Gulfa, lungo la strada provinciale 44, in una fermata completamente al buio. Un luogo che, già isolato di per sé, si trasforma di notte in un vero e proprio “punto cieco”, immerso nel buio totale.
La scena di questa sera è emblematica. Una passeggera è scesa dall’autobus attendendo l’arrivo di qualcuno per accompagnarla a casa. L’autista, mostrando un encomiabile senso di responsabilità, ha scelto di rimanere fermo fino all’arrivo della persona attesa, consapevole dei rischi legati all’abbandonare una donna sola, in un luogo tanto oscuro quanto desolato.
Questa fermata, dotata di un sistema di illuminazione alimentato da pannelli solari, si presenta spesso non funzionante. A ciò si aggiunge il degrado dell’unica pensilina che dovrebbe proteggere i passeggeri dalle intemperie che versa in condizioni precarie, mentre manca del tutto una segnaletica chiara che fornisca indicazioni sugli orari e le corse degli autobus.
Il paradosso è evidente: un sistema di illuminazione autosufficiente, grazie ai pannelli solari, non riesce a svolgere la sua funzione minima. Questo pone interrogativi sulla manutenzione e sul rispetto del diritto alla sicurezza dei cittadini, in particolare in aree periferiche e isolate.