Non dovrà pagare 4.900 euro, come disposto con decreto penale di condanna, un giovane di Menfi, C.L., di 26 anni, dopo che sull’auto sulla quale viaggiava i carabinieri hanno rinvenuto un coltello della lunghezza di 16 centimetri.
Lo ha deciso il giudice monocratico del Tribunale di Sciacca, Paolo Gabriele Bono, assolvendolo perchè il fatto non costituisce reato. La difesa, con l’avvocato Calogero Lanzarone (nella foto), attraverso testimoni, produzione documentale ed esame dell’imputato, ha dimostrato che il menfitano ha usato occasionalmente l’autovettura oggetto della perquisizione, di proprietà dello zio, agricoltore che usava il coltello per lavorare nei propri terreni.
Il forte legame familiare tra il nipote e lo zio non coniugato e il fatto che la famiglia dell’imputato fosse formata da quattro componenti tutti con regolare patente di guida, ma proprietaria di sole tre autovettura ha determinato la richiesta dell’auto in prestito allo zio. Questo ha evidenziato l’avvocato Lanzarone nella discussione e il giudice del Tribunale di Sciacca ha assolto l’imputato perché il fatto non costituisce reato.