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Niente spaccio documentato da immagini a Ribera, assoluzione in appello

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Assolto in appello dall’accusa di spaccio di droga. Per i giudici della prima sezione della Corte di Appello di Palermo non c’era stato acquisto e poi la successiva cessione di hashish, con ripresa delle telecamere piazzate in via Roma, nell’ambito delle indagini poi sfociate nell’operazione antidroga “Pit Stop” da parte di Adel Mekni, di 56 anni, tunisino, residente a Ribera, che in primo grado era stato condannato a 6 mesi di reclusione.

La sentenza stata riformata in appello e il nordafricano assolto perché il fatto non sussiste. Secondo l’accusa, unitamente a due tunisini, giudicati separatamente e condannati, da un’abitazione al centro di Ribera si sarebbe spacciato anche a giovani a tutte le ore del giorno e della notte.

Adel Mekni è stato difeso dall’avvocato Giovanni Forte (nella foto) che ha puntato sulla mancanza di prove a carico del suo cliente contestando proprio quel filmato che era stato realizzato e il suo contenuto. L’inchiesta avrebbe consentito di bloccare una rete di spaccio che sarebbe stata destinata ad essere fruita nelle piazze di Ribera e dintorni. Nel corso delle indagini i militari avrebbero documentato innumerevoli episodi di cessione di sostanze stupefacenti, provenienti dall’abitazione e che sarebbe diventata un vero e proprio “supermarket” della droga.

Adel Mekni, però, per i giudici d’appello, è estraneo ai fatti. L’utilizzo delle telecamere piazzate dai carabinieri è stato, negli ultimi anni, uno strumento molto importante a Ribera per stroncare cessione di stupefacenti e anche per portare a termine importanti operazioni antidroga come “Pit Stop” e “Drive In”.

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