Le recenti manifestazioni e assemblee spontanee nelle marinerie siciliane evidenziano una crisi senza precedenti per il settore della pesca. Nonostante le ripetute richieste di intervento, le soluzioni tardano ad arrivare, in quanto le problematiche coinvolgono sia il livello regionale che quello nazionale ed europeo.
Confcooperative-Fedagripesca Sicilia ha trasmesso all’Assessorato Regionale una richiesta di incontro urgente, risalente all’11 marzo, per discutere le criticità attuali. Inoltre, ha presentato alla Camera dei Deputati un documento con una proposta di emendamento volta al rinnovo della misura del credito d’imposta per l’acquisto di carburante da parte delle imprese di pesca. Tale provvedimento, ritenuto essenziale per tamponare nell’immediato l’emergenza, si auspica possa essere incluso nella conversione del Decreto Legge “Caro Bollette”.
Le principali criticità del settore
Le cause della crisi sono molteplici:
- Effetti post-pandemia e guerra in Ucraina: la crisi sanitaria e il conflitto in corso hanno aggravato la situazione economica, aumentando i costi di gestione e riducendo la redditività.
- Aumento del prezzo del gasolio: il carburante rappresenta una delle voci di spesa più significative per le imprese ittiche, incidendo tra il 40% e il 70% sui costi complessivi.
- Cambiamenti climatici: le variazioni ambientali spingono le specie ittiche verso acque più fredde, riducendo le catture commercializzabili.
- Esplorazioni petrolifere: l’utilizzo della tecnica “airgun” lungo le coste siciliane potrebbe danneggiare l’ecosistema marino e le specie ittiche, con impatti economici negativi sul comparto.
- Politiche restrittive dell’Unione Europea: la riduzione della flotta, le limitazioni sui sistemi di pesca e le zone di cattura stanno penalizzando il settore, senza evidenti benefici per il ripopolamento ittico.
- Concorrenza sleale: paesi extra UE come Libia, Tunisia e Marocco operano nel Mediterraneo senza rispettare le normative comunitarie, generando un forte squilibrio competitivo.
Richiesta di interventi urgenti
La crisi attuale impone misure immediate per scongiurare il fermo dei pescherecci e la perdita di quote di mercato a favore delle importazioni. Tra le richieste avanzate vi è il rinnovo del credito d’imposta per l’acquisto di carburante, misura già adottata in passato e ritenuta efficace per sostenere il settore. L’emendamento proposto prevede un credito d’imposta del 20% sulle spese di carburante sostenute nel secondo e terzo trimestre del 2025, utilizzabile entro il 30 giugno 2026.
Si auspica un intervento immediato da parte delle istituzioni regionali, nazionali ed europee per affrontare questa emergenza e garantire la sopravvivenza di un comparto fondamentale per l’economia e la tradizione siciliana.