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Maligno da oggi guida la procura di Sciacca: “Mafia molto radicata nella zona” (Video)

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Oggi, mercoledì 26 marzo, è il giorno dell’insediamento per il nuovo Procuratore della Repubblica di Sciacca, Maria Teresa Maligno. Da alcuni mesi, dopo che Roberta Buzzolani ha completato gli otto anni alla guida dell’ufficio, è Michele Marrone il procuratore facente funzioni. Nella sua prima intervista a Sciacca il procuratore Maligno descrive le prime impressioni riguardanti l’ufficio e la sede giudiziaria, parla della presenza mafiosa nel territorio e dell’importanza del presidio saccense.

“Quella di Sciacca è un procura ben organizzata – dice Maria Teresa Maligno – dove ho trovato personale amministrativo e colleghi disponibili al confronto e al dialogo. Con il dottore Marrone, che è stato vicario, abbiamo già parlato delle questioni che dovranno essere subito affrontate”.

Di “forte presenza della criminalità organizzata di stampo mafioso nel territorio” parla il nuovo procuratore aggiungendo che questo è dimostrato “da indagini e processi con alcune sentenze già passate in giudicato, ma anche dalle più recenti indagini della Dda di Palermo sulla famiglia mafiosa di Sciacca. Indagini che dimostrano anche la capacità dell’organizzazione mafiosa locale non soltanto di riorganizzarsi sul territorio, ma di infiltrarsi nel tessuto politico ed economico della società civile”.

Nell’intervista il nuovo procuratore sottolinea anche il collegamento, pure questo emerso da recenti indagini, tra mafia ed imprenditoria.

Sulla vicenda riguardante le sedi giudiziarie minori, spesso a rischio soppressione, Maria Teresa Maligno parla di una proposta in tal senso al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, da parte dell’Associazione Nazionale Magistrati “per l’inefficienza che alcuni piccoli tribunali hanno dimostrato. Questo non è il caso del Tribunale e della Procura di Sciacca – sottolinea Maria Teresa Maligno – che hanno sempre offerto ai cittadini un servizio degno della giustizia. C’è poi un’analisi che ha dimostrato che nei territori dei tribunali soppressi nel passato sono diminuite le denunce da parte dei cittadini. Altra ragione per la quale Tribunale e Procura di Sciacca non vanno soppressi è la distanza da Agrigento e anche la scarsa viabilità per raggiungerla con difficoltà per avvocati e personale”.

Infine, il procuratore ritiene che il dibattito sulla separazione delle carriere abbia spostato l’attenzione dai veri problemi della giustizia a cominciare da quello dell’esiguo numero di magistrati.

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