Lo chiamavano nel loro linguaggio cifrato “Solimano”. Così lo indicavano nei loro pizzini Matteo Messina Denaro e la sua amante Laura Bonafede l’avvocato Antonio Messina, arrestato e ora agli arresti domiciliari con l’accusa di associazione mafiosa.
Secondo la Dda di Palermo, sarebbe stato proprio a gestire i soldi della famiglia mafiosa di Campobello di Mazara, garantendo poi a Matteo Messina Denaro il sostentamento economico durante la sua latitanza.