Da braccio destro di Rosario Crocetta a militante di ferro della Lega di Matteo Salvini. Ai più potrebbe apparire come una parabola a dir poco bizzarra: quella di Gaetano Montalbano, riberese DOC, ex amministratore unico della SEUS, la società della Regione che gestisce le ambulanze del 118, un centro di potere piuttosto importante, tanto per intenderci. Fino a pochi mesi fa, dunque, Gaetano Montalbano è stato una delle pedine centrali del potere crocettiano, un luogotenente di Re Saro, senza se e senza ma. Eppure, al calare del sipario sull’amico ex sindaco di Gela, Montalbano (un passato da militante della “Sinistra Sinistra” con una passione per Che Guevara), si è trasformato in un avanguardista dei “porti chiusi” alle ONG in quello che si è autobattezzato “governo del cambiamento”. Ma dopo i commenti al vetriolo contro il Pd (che, certo, non si è comportato bene con Crocetta), Gaetano Montalbano ha fatto il salto di qualità, e oggi è tra le punte di diamante del raggruppamento leghista riberese che vede accanto a lui anche l’ex vicesindaco Alessandro Dinghile oltre a Barbara Randisi, Claudio Rizzo, Giovanni Sola, Giuseppe Urso e Paolo Vacante.