L’Autorità Nazionale Anticorruzione, presieduta dal magistrato Raffaele Cantone, starebbe effettuando accertamenti specifici sulle tariffe idriche praticate dalla società Girgenti Acque S.p.A. nel territorio agrigentino. I funzionari dell’ANAC hanno già avanzato richiesta di tutta la documentazione da esaminare sia all’Assemblea Territoriale Idrica, da poco presieduta dal sindaco di Sciacca Francesca Valenti, sia alla stessa società privata che gestisce le risorse idriche pubbliche. Anche l’assessorato regionale all’Energia è stato chiamato a fornire tutti i documenti che chiariscano le ragioni per le quali l’acqua in questa parte del territorio abbia costi considerati, evidentemente, elevati (0,70 al metro cubo).
Ma c’è di più. Stando a quanto abbiamo appreso, la ragione per la quale non si sbloccano ancora i finanziamenti per il rifacimento delle reti idriche nei comuni interessati, risiederebbe proprio nell’approfondimento tuttora in corso sempre da parte dell’ANAC, che sta scartabellando tutti i progetti esecutivi che, per legge, dovrebbe effettuare proprio Girgenti Acque. Tra questi c’è anche il residuo da 1,6 milioni di euro per il completamento della rete idrica del centro storico di Sciacca. Una questione complessa, che fa emergere una chiara contraddizione tra l’orientamento dell’ATI di estromettere Girgenti Acque dalla gestione delle acque, attraverso il tentativo di risoluzione del contratto, e la titolarità dell’ente gestore dei progetti esecutivi sulle reti.