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Piera Aiello a volto scoperto ad Agrigento: “Si perde tempo a buttare dentro le patrie galere le persone responsabili di quello che è successo il 19 luglio”

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Dopo tanto tempo si è mostrata col volto scoperto, la sua faccia quella che per tanto tempo ha dovuto nascondere per aver deciso e scelto di essere collaboratore di giustizia. L’occasione è venuta ieri alla vigilia della commemorazione delle stragi di Capaci durante il convegno ‘Dalla mafia alle mafie, l’agenda della mafia che si rinnova. Conversazioni su un fenomeno senza volti e confini’, organizzato dal presidente dell’Anm di Agrigento, Giuseppe Maria Miceli e dalla segretaria dell’Anm agrigentina, Simona Faga.

“Non è più coppola e lupara – ha detto la parlamentare –  adesso si nasconde dietro i colletti bianchi con i patti Stato-mafia.

Al convegno è intervenuto anche Luigi Patronaggio, procuratore della Repubblica di Agrigento: “E’ il momento della memoria, ma facciamo anche il punto su ciò che è la mafia e ciò che è la lotta alla mafia. Senza avere paura di discutere – ha sottolineato – di quella che è stata l’antimafia di facciata e sui depistaggi avvenuti sulla strage di via D’Amelio. Piera Aiello ha trovato in Paolo Borsellino un padre che gli ha dato la possibilità di cambiare vita. La sua presenza è importante, è uno stimolo per andare avanti”.

 

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