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Santa Margherita. Sindaco e presidente del Consiglio comunale scrivono ai parlamentari pentastellati: “50 anni dopo il sisma si rimedi alla vergogna dell’attesa ricostruzione”

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«A 50 anni dal sisma si rende necessario chiudere una ferita rimasta insanata per oltre mezzo secolo».  È il messaggio contenuto in una lettera che il sindaco di Santa Margherita Franco Valenti e il presidente del Consiglio comunale Francesco Ciaccio hanno firmato con la richiesta di un incontro con i due rappresentanti pentestellati del territorio sul tema, ossia il senatore Rino Marinello e la deputata Vita Martinciglio. Chiedono, i rappresentanti istituzionali, di poter fare il punto, in vista della prossima legge Finanziaria, sul sisma Valle del Belìce 1968 – Completamento ricostruzione a Santa Margherita di Belìce. Ciaccio e Valenti ritengono necessario informare dettagliatamente i due parlamentari  sul fabbisogno finanziario che occorre per assicurare a tutti gli aventi diritto la possibilità, dopo 50 anni, di ricostruirsi la propria abitazione su quello per realizzare le opere di urbanizzazione primaria ancora mancanti.

«Questioni ancora aperte – riferiscono il sindaco e il presidente del Consiglio – nonostante siano state, nel corso degli anni, più volte  rappresentate nella loro drammaticità ai deputati di tutti i partiti politici. In ordine di tempo, l’ultima volta la situazione di gravità e le specificità delle esigenze del comune sono state evidenziate in sede di audizione, in occasione del sopralluogo conoscitivo dal 30 maggio al 1° giugno 2016 della 13^ Commissione permanente del Senato». Nonostante la veridicità degli importi richiesti sia stata più volte certificata e le assicurazioni ricevute da ministri, deputati e leader di partito, e le visite dei presidenti della Repubblica, di fatto è da cinque anni che non vengono più previste nella legge finanziaria dello Stato somme in favore del Belìce.

«Un fatto scandaloso che grida giustizia», scrivono Franco Valenti e Francesco Ciaccio. I quali sperano che il Movimento 5 Stelle e il nuovo Governo mostrino la giusta sensibilità e la dovuta attenzione per mettere la parola fine a quella che viene definita “vergogna nazionale” e, dopo mezzo secolo, si possa finalmente garantire pari diritti anche alla laboriosa gente del Belìce. Per i rappresentanti del comune di Santa Margherita lo Stato ha il dovere di dare risposte a questa terra.

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