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La crisi libica al centro di una Conferenza internazionale in programma a Sciacca in novembre ma che potrebbe saltare. Vi spieghiamo il perché

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Si svolgerà a Sciacca a novembre la Conferenza internazionale programmata per fare il punto sulla crisi libica. È quanto rivela “Il Giornale”, che parla di “appuntamento cruciale”, al quale si prevede la partecipazione del segretario agli Esteri statunitense Mike Pompeo e di quello russo Sergey Lavrov. Ma da qui a novembre l’attuale premier libico Al Serraj potrebbe non essere più il capo del governo. Sullo sfondo ci sono gli scontri tra le milizie di Tripoli (quelle agli ordini di Al Serraj) e di Tobruk (zona sotto l’egida del generale Haftar). Nello scacchiere internazionale è ancora una volta la Francia il paese che, almeno apparentemente, tenta di fare da paciere, anche se l’obiettivo di Parigi sembra la destituzione di Al Serraj. Ma l’Italia ha molti interessi nella zona: gas e petrolio, ma anche il controllo sulle partenze dei migranti. Sulla base delle intese sancite a suo tempo dall’ex ministro Minniti, Palazzo Chigi avrebbe un rapporto privilegiato con Al Serraj, in un clima nel quale l’Unione Europea sembra avere un orientamento molto diverso, a sostegno del generale di Tobruk. Si punta dunque sulla Conferenza di Sciacca.

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