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Comune di Sciacca

Lavoratori della Girgenti Acque solidarizzano con l’ex presidente: “Doveroso rivendicare l’integrita’ morale di Campione e di tutti quelli che vi lavorano”

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Il gruppo dirigente, i lavoratori ed i collaboratori di Girgenti Acque S.p.A. con una nota stampa manifestano oggi la propria solidarietà nei confronti del Presidente Marco Campione.

L’ultimo pensiero da presidente, d’altronde, Marco Campione, l’ormai ex numero della Girgenti Acque S.p.a. che si è dimesso la scorsa settimana a seguito dell’interdittiva prefettizia della certificazione antimafia, l’aveva proprio rivolto al futuro dei dipendenti del gestore idrico in una breve dichiarazioni alla stampa, prima che le sue dimissioni ormai attese da ore, fossero ufficializzate. “Lasciare Girgenti Acque  – aveva detto – è un atto dovuto”.

“Ha sempre dimostrato – si legge adesso nel comunicato a nome dei vertici della società –  anche nel difficile momento che lo ha portato alla scelta di rassegnare le proprie dimissioni, grande rispetto nei confronti delle regole e delle Istituzioni”.

“E’ doveroso – continua la nota –  rivendicare l’integrità morale e professionale di Marco Campione e di tutti coloro che incessantemente hanno prestato e continuano a prestare quotidianamente, con abnegazione, professionalità e trasparenza, la loro opera nello svolgimento di un servizio pubblico essenziale a favore della collettività”.

Marco Campione, e la sua società, a gennaio scorso, erano finiti nuovamente sotto i riflettori per un’indagine della Procura di Agrigento che ha ipotizzato una rete affaristica che gestiva assunzioni di familiari e amici di politici e amministratori pubblici in cambio di favori. L’inchiesta ha coinvolto 73 persone compreso il suo presidente. Nel 2015, invece Campione era stato al centro di due diversi procedimenti giudiziari, un’indagine condotta dalla Procura di Sciacca, per reati di truffa, abuso d’ufficio e, in concorso con Giuseppe Giuffrida, membro allora del consiglio di amministrazione, anche di reati in materia ambientale. Invece nel dicembre, sempre dello stesso anno, era finito ai domiciliari con l’accusa di falso e corruzione nell’ambito di un’inchiesta che ha interessato i
funzionari dell’Agenzia delle Entrate di Agrigento, imprenditori e medici.

“L’esperienza – si conclude la nota della Girgenti Acque –  alla guida del gestore idrico dell’agrigentino e la competenza, acquisite e sviluppate in questi anni di gestione dal personale della Società (ognuno con la propria funzione), non devono essere vanificate in quanto costituiscono un patrimonio professionale indispensabile per la gestione del servizio idrico integrato a beneficio della collettività della Provincia di Agrigento”.

 

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