Chiesta in appello la conferma della pena per Antonino Cardillo, di 27 anni, e Natale Catalano, di 48, i due riberesi condannati, rispettivamente, a 12 e a 11 anni di reclusione dal Tribunale di Sciacca.
La vicenda al centro del processo riguarda una rapina alla farmacia di Calamonaci e una tentata rapina con tentato omicidio in una tabaccheria di Ribera. I due vengono giudicati dinanzi alla terza sezione della Corte d’Appello di Palermo. L’11 marzo discuteranno le difese, con gli avvocati Giovanni Vaccaro e Maurizio Gaudio per Cardillo e Francesco Di Giovanna per Catalano. La rapina alla farmacia viene contestata solo a Catalano, mentre per i fatti della tabaccheria sono imputati entrambi.
Le difese chiedono che venga riaperta l’istruttoria dibattimentale con la nomina di un perito per stabilire l’esatto significato di una frase contenuta in un’intercettazione e per una nuova valutazione del filmato della rapina.
La difesa di Catalano sostiene che una frase che secondo il giudizio di primo grado è “l’ama scannari” in realtà è “l’ama fari scantari”. La difesa di Cardillo evidenzia che nel filmato la pistola che impugna il rapinatore non è mai puntata verso il coadiutore della tabaccheria nel tentativo di sparo.