Stavolta la rete ospedaliera è quella definitiva, avendo avuto il benestare del Ministero della Salute. Il documento, firmato da Baldo Gucciardi, è stato inviato a Roma lo scorso 22 marzo. Conferma, in massima parte, le anticipazioni dell’ultima bozza, quella che ha indicato gli ospedali riuniti di Sciacca e Ribera come Dea di primo livello (o ospedale Spoke). Significa, in soldoni, che questi nosocomi garantiranno l’offerta sanitaria di qualità, coprendo tutte le diagnostiche. Le elaborazioni precedenti avevano classificato Sciacca e Ribera come presidio di base. Il via libera del Governo su tutto il documento sarebbe ancora condizionato, ma a piazza Ziino (sede dell’Assessorato regionale alla Salute) non si nasconde un certo ottimismo, anche se qualche taglio in termini di posti letto c’è comunque stato. “Gli ospedali riuniti di Sciacca e Ribera confermati come Spoke è una notizia da accogliere con soddisfazione per il lavoro di squadra e l’azione di pressing fatta coi cittadini e col comitato per la sanità di Sciacca”. A parlare così è il parlamentare regionale del Movimento Cinquestelle Matteo Mangiacavallo, il quale poi però precisa: “Stiamo verificando che non sia saltato qualche reparto”.
La nuova rete ospedaliera è definitiva: Sciacca e Ribera confermati ospedale “spoke”
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