Ci sarà un’altra decisione, da parte del Tribunale di Sciacca, sul canone di depurazione 2012 che secondo il Giudice di Pace deve essere rimborsato a 20 saccensi. Il Comune ricorrerà in appello avverso la sentenza che ha dichiarato illegittimi gli avvisi di pagamento.
Lo ha deciso la giunta municipale per “tutelare e difendere la posizione dell’ente e al fine di evitare un grave nocumento alle casse comunali scaturente dal potenziale mancato recupero delle risorse finanziarie derivane dagli avvisi notificati ed in parte impugnati”. Il Comune si è affidato al professore Luigi Cinquemani, del Foro di Palermo.
Come riportato nella delibera l’avvocato Pellegrina Falco, legale del Comune, è “oberata di altri impegni indifferibili e urgenti incarichi difensivi e da altri carichi di lavoro”.
I 20 sono rappresentati dall’avvocato Stefano Antonio Scaduto. Il Giudice di Pace. Il Giudice di Pace ha riconosciuto che il Comune di Sciacca “non ha dato prova di avere effettuato il servizio di depurazione nell’anno 2012 nei confronti degli utenti del servizio idrico nel territorio di Sciacca” e la difesa ha dimostrato che solo in data 8.11.2012 è stato collaudato l’impianto di depurazione.
L’associazione L’Altrasciacca chiedeva il rimborso del canone anche a coloro che non si sono rivolti al giudice. Per i 20 importo complessivo circa 3.500 euro. Per tutti circa 200 mila euro.