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Le difese dei menfitani arrestati per atti sessuali con una ragazzina depositano al giudice richiesta di incidente probatorio

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I legali degli arrestati, a Menfi e Gibellina, per presunti atti sessuali con una ragazzina di età inferiore ai 14 anni, hanno presentato al giudice richiesta di incidente probatorio per sentire la giovane.

Secondo le difese la giovane non è attendibile. Adesso si attende che il Gip del Tribunale di Palermo fissi l’incidente probatorio come richiesto dagli avvocati Calogero Lanzarone, che assiste i menfitani Calogero Friscia, di 25 anni, e Vito Campo, di 69, che avrebbero compiuto atti sessuali con la piccola; Antonino Vallone, difensore di Pietro Civello, di 63 anni, finito in carcere, indagato per induzione alla prostituzione minorile, la stessa ipotesi di reato contestata alla madre della ragazzina, e Viorel Frisal, di 37, che, invece, avrebbe compiuto atti sessuali con la tredicenne e che si trova ai domiciliari. Civello e Viorel sono di Gibellina. L’avvocato Vallone difende anche Viorel Frisal. La richiesta di incidente probatorio è stata presentata anche dagli avvocati Antonino Sutera, che difende la madre della ragazzina, e Giuseppe Buscemi, che assiste Vito Sansone, di 43 anni, di Menfi. La madre è in carcere, accusata di induzione alla prostituzione minorile, mentre Sansone ai domiciliari per presunti atti sessuali con la minore.

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