“Inaudita vergogna e indecenza”. Sono queste le parole utilizzate da Angelo Renda, coordinatore di Sinistra Italiana di Ribera ma, al tempo stesso, tra gli ex residenti degli alloggi popolari di Largo Martiri di via Fani, al centro di una vicenda divenuta ostaggio di una burocrazia dalla lentezza definita “irresponsabile ed esasperata”. Una gara d’appalto che l’Urega di Agrigento potrebbe affidare il prossimo 12 maggio. Gara finita perfino sulla scrivania di Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione. Oggi Renda ha presentato un esposto presso la Procura della Repubblica di Sciacca, al fine di accertare se vi siano responsabilità penali. “Da quattro anni – riflette – 60 famiglie sono beffate e sradicate dai loro affetti più cari, dopo avere scoperto che la loro casa, acquistata con notevoli sacrifici (non tutti ne sono proprietari, ndr), è stata costruita senza ferro e con cemento depotenziato. Oggi – conclude -la promessa di un’abitazione che non arriva mai è divenuta una chimera, un vero tormento”.