E’ una delle ultime deliberazioni della Giunta Di Paola, ma non per questo passerà indenne dalle polemiche nonostante si tratta semplicemente della scelta di intitolare alcune vie e luoghi di Sciacca ad alcuni illustri concittadini.
L’esecutivo comunale con delibera del ventidue maggio scorso, ha deciso di accogliere su richiesta delle rispettive famiglie e su parere favorevole della commissione toponomastica, l’ intitolazione di due luoghi di Sciacca rispettivamente al medico Orazio Capurro e al pittore, Enzo Nucci.
Al medico saccense, così sarà intitolata la strada che conduce da via Allende all’aria dell’ex tiro al segno, mentre all’artista, recentemente scomparso, Enzo Nucci, verrà intitolato lo slargo antistante l’ingresso dell’Istituto Statale D’Arte “Giuseppe Bonachia” di Sciacca, scuola dove il maestro Nucci ha insegnato per tanto tempo.
Qualche mese addietro, la Giunta Di Paola aveva intitolato l’area di protezione civile di contrada Perriera all’architetto Cosimo Barone e un cippo commemorativo, invece al pilota dell’Aeronautica Militare, Giuseppe Palminteri.
La scelta della Giunta comunale, però se da un lato ha accolto le richieste dei familiari dando il giusto lustro a due importanti concittadini che si sono distinti con la loro importante attività professionale nel campo della medicina e dell’arte, dall’altro però ha registrato la presa d’atto dei familiari di un altro artista di Sciacca scomparso qualche anno fa, come Filippo Prestia. Infatti, mentre i figli del maestro Nucci, appresa la notizia della decisione della Giunta comunale, sui profili Facebook hanno accolto positivamente la decisione esprimendo gioia e grande soddisfazione, invece il figlio di Filippo Prestia, Giuseppe, ha commentato così sulla propria pagina Facebook: “Lieto che a Sciacca ci siano stati artisti di serie A e artisti di serie B”.
Una frase dalla quale si evince la delusione del figlio per non aver visto attribuita la stessa attenzione anche al proprio padre, scultore e pittore che ha realizzato e donato tante opere che si trovano collocate in diverse punti della città come la statua del poeta Licata alla Marina o quella in bronzo di Tommaso Fazello in piazzetta Lazzarini.
Eppure le vie e strade alle quali dare un nome non mancano, di certo, a Sciacca dove intere contrade abitate da molti residenti sono totalmente sfornite di indicazioni toponomastiche come in contrada Raganella dove i cittadini spazientiti dal disservizio di non poter ricevere neanche la propria posta, hanno pensato di fare da sé commissionando a proprie spese le targhe viarie necessarie per fornire un indizio ai postini che devono consegnare le missive. Cittadini che si sono autotassati per poter dare un’indicazione sulla via in cui sorge la propria casa nonostante gli oneri di urbanizzazione che si versano all’ente comunale servirebbero proprio a tale scopo: a dotare di targhe ed indicazioni le strade urbane dove i cittadini costruiscono le proprie case, ma non a Sciacca evidentemente dove il Comune non può provvedere più per mancanze di risorse a collocare le relative insegne.
Le targhe viarie dedicate ai due concittadini Capurro e Nucci, come si può leggere nella delibera di Giunta, per la realizzazione sono lasciate a carico delle spese delle rispettive famiglie.