Sciacca è stata una delle tre tappe siciliane che la BIM, la casa di distribuzione del film “Sicilia Ghost Story” ha scelto per la presentazione del nuovo film dei registi palermitani Fabio Grassadonia e Antonio Piazza. Ieri sera alla Multisala Badia Grande c’è stata la proiezione del bellissimo lavoro che, negli intenti degli autori, vuole essere un “atto d’amore” al piccolo Giuseppe Di Matteo, il figlio del collaboratore di giustizia Santino Di Matteo che, dopo due anni di prigionia, fu sciolto nell’acido. Una delle vendette trasversali più cruente che la mafia abbia mai potuto mettere in pratica. Un film che, naturalmente, è andato oltre la cronaca, immaginando la storia d’amore tra Luna e Giuseppe, e la disperazione della ragazza a fronte dell’omertà attorno alla sparizione dell’innamorato. Una narrazione volontariamente cupa e drammatica, con una fotografia straordinariamente efficace, non a caso affidata dalla produzione alla maestria di Luca Bigazzi, uno dei più importanti direttori della fotografia del mondo. Un film che si prefigge anche lo scopo di essere una fiaba tragica, che non a caso si inquadra nell’ambientazione del bosco, come nella migliore tradizione dei Fratelli Grimm, a cui il periodico Variety ha associato questo racconto che, come è noto, a Cannes, alla proiezione che ha inaugurato la “Semaine Critique” è stato accolto da dieci minuti di applausi. Grandissima soddisfazione di Sino Caracappa, che, grazie alla presenza di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, ha ancora una volta confermato l’importanza della Multisala Badia Grande come luogo di aggregazione culturale.
Sicilian Ghost Story: ieri la proiezione e il dibattito alla presenza dei registi alla Multisala Badia Grande
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