Accuse ridimensionate e pene ridotte in appello nel processo “Ghost Companies” su presunte irregolarità nella gestione di società. In appello gli imputati sono stati assolti dall’accusa più grave, l’associazione a delinquere, mentre sono stati prescritti o è intervenuta l’assoluzione per parte dei reati fiscali contestati. I giudici della quarta sezione della Corte di Appello di Palermo per Giuseppe Leonardo Di Carlo, di 36 anni, imprenditore di Menfi, hanno ridotto la pena da 7 anni a 3 anni e 9 mesi; per Angelo Di Stefano, di 53 anni, commercialista di Ribera, da 4 anni e 6 mesi a 3 anni; per Giovanni Puja, di 44 anni, imprenditore di Catanzaro, da 3 anni e 11 mesi a 2 anni e 8 mesi; per Giovanni Grillo, di 61 anni, di Licata, da 2 anni e 4 mesi a un anno e 10 mesi. Secondo l’accusa ci sarebbero state ditte controllate da un unico gruppo imprenditoriale che avrebbero effettuato, a partire dal 2005, un reciproco e consistente scambio di fatture. Il procuratore generale aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado. Le difese annunciano ricorso in Cassazione.
Processo Ghost Companies, accuse ridimensionate e pene ridotte in appello
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